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Champoluc in inverno

Champoluc in inverno - Crest e M. Sarezza in sfondo

La Valle d'Ayas è la seconda valle laterale valdostana che si incontra sulla destra arrivando da Torino-Milano (sinistra orografica). Cinta a nord dal massiccio del Monte Rosa e percorsa dal torrente Evançon (il cui toponimo significa "acque bianche" per la sua origine glaciale), è suddivisa in quattro comuni: Challand Saint Victor, Challand Saint Anselme, Brusson ed Ayas. Più aspra e ripida nel tratto iniziale, diviene più ampia oltrepassato Challand Saint Anselme per mostrare pascoli e prati oltre ad una vasta serie di insenature laterali che si rivelano come piccole valli da scoprire a chi pensa che la vera montagna si può conoscere solo percorrendone i sentieri. Ricordiamo i valloni di Chasten, di Frudière, la zona di Palasinaz, il vallone di Cuneaz, il vallone della Forca, i valloni di Verra e delle Cime Bianche percorse dalle acque che danno origine all'Evancon, il vallone di Nana e tutta l'ampia zona di Antagnod (capoluogo di Ayas), particolarmente panoramica verso il M. Rosa.


La valle, ricca di giacimenti di oro e rame sfruttati fino al ventesimo secolo è stata abitata dai Romani ed ancor prima dai Salassi, popolazione di origine celtica; in seguito la sua storia è stata legata alla potente famiglia degli Challant. Nel periodo medioevale, complici i bassi pedaggi che si esigevano rispetto ad altre vie ed il clima più mite di quello odierno che rendeva il passaggio libero dai ghiacciai, vide l'alta Valle d'Ayas (chiamata anche Kramethal dagli svizzeri e nota ancor oggi come "Canton des Allemands") divenire punto di passaggio di una affollata via commerciale dell'epoca verso la Svizzera ed il Vallese da un lato (attraverso il Vallone delle Cime Bianche) e verso la pianura (attraverso il Colle della Bettaforca ed il passaggio in Valle di Gressoney e Valsesia) dall'altro. Di questo periodo, terminato attorno al 1400 con l'avanzamento dei ghiacciai si ritrovano diverse testimonianze nell'architettura, nelle caratteristiche dei villaggi in gran parte influenzate  dalla cultura Walser, popolazione di origine svizzera, che colonizzò ampie zone delle nostre Alpi, su richiesta dei feudatari locali. Fra i più famosi Cuneaz, Crest, Resy, Fiery, Frantze, tutti collegati da un percorso escursionistico moderno denominato "Grande Sentiero Walser".

Il Lago Blu, visto dalla sommità della morena, testimonianza del periodo glaciale

Il Lago Blu, visto dalla sommità della morena, testimonianza del periodo glaciale

Nella parte bassa della valle ritroviamo invece l'eco delle vicende medioevali, testimoniato dai castelli di Verrès (vera fortezza del 1390), di Issogne (esempio di dimora ormai pre-rinascimentale), di Villa a Challand Saint Victor (primo castello della famiglia Challant) e di Graines a Brusson. Storia, leggenda e tradizione si fondono e si rievocano nel Carnevale Storico di Verrès con la rappresentazione in costume ispirata all'epoca di Caterina di Challant ed alle sue lotte per il riconoscimento del diritto di succedere al padre Francesco, Conte di Challant che la nominò erede in contrasto con l'usanza di lasciare il titolo ai soli figli maschi.

Con il "Viaggio attorno al Monte Rosa" di Horace Bénédict de Sauseure (1789) ed i successivi viaggiatori inglesi del 1800 ha inizio la scoperta del massiccio che si realizza da un lato con l'esplorazione delle cime e dall'altro con l'inizio del turismo invernale ed estivo nelle sue valli. Attualmente troviamo il grande comprensorio sciistico del Moterosa-ski e la pista di sci di fondo di Brusson, anello di circa 40 Km che ha visto anche lo svolgersi dei campionati mondiali della specialità e di altre gare internazionali. Negli ultimi anni inoltre il turismo invernale si è rivolto anche, in un'ottica di un approccio più profondo con la natura, all'escursionismo su neve (le cosiddette "ciaspole" ovvero le racchette da neve) e lo sci-alpinismo, specialità per i quali esistono diversi tracciati.

Il 27 dicembre 2009 è stata inaugurata la funicolare che partendo da Frachey è in grado di portare all' Alpe Ciarcerio 1500 persone all' ora e che potrà funzionare anche nelle ore notturne e durante la stagione estiva.

Il villaggio Walser di Cuneaz

Il villaggio walser di Cuneaz, nel Vallone del Pinter, sopra Champoluc

Non va dimenticato ovviamente l'escursionismo estivo che comprende la possibilità di piccoli trekking fra valloni o in collegamento con le valli laterali, e la presenza di un gran numero di vette, per persone più o meno esperte fra le quali sicuramente il Monte Zerbion (spesso il "battesimo della montagna" per molti futuri escursionisti), la zona del Grand Tournalin, le "Dame di Challand", il Testa Grigia (vette al limite fra escursionismo ed alpinismo), il Corno Bussola (attorno al quale fa perno la valle della zona di Brusson), il Corno Vitello, la Falconetta, e molte altre ma anche i 4000 del Castore, Polluce, Breithorn, veri e propri classici dell'alpinismo, le palestre di roccia (Arnad, Extrapieraz, Palasinaz), oltre ad una grande varietà di sentieri, di laghi (Palasinaz, Bringuets, Frudière) e di alpeggi. E non va dimenticato il vicino Parco Regionale del Mont Avic (istituito nel 1989) che comprende il Vallone di Champdepraz, a pochi km da Verrès, e l'alta Valle di Champorcher, vero e proprio laboratorio naturalistico, ricco di laghi e foreste tanto da assomigliare ad un "piccolo Canada".

Il fondovalle offre invece zone di pascoli e boschi di conifere e latifoglie percorsi da antichi sentieri e strade sterrate. Tra questi vanno ricordati i tracciati che seguono gli antichi Ru Herbal e Ru D'Arlaz (i canali irrigui che portavano le acque ai prati e alle coltivazioni per chilometri) ed il Ru Courthod, che dal vallone delle Cime Bianche arriva al Col Tsècore. In zona troviamo invece la possibilità di animazione per i bambini, i maneggi per le passeggiate a cavallo, il tiro con l'arco, locali tipici per apprezzare la cucina valdostana. A proposito della cucina occorre menzionare Arnad, alle porte della Valle d'Ayas, terra del Lardo di Arnad (D.O.P.) ed altri prodotti (classica è la "Fiera del Lardo"). Non mancano ovviamente i classici formaggi valdostani (toma e fontina), la polenta, la mocetta, la soupe alla valpellenentse, i boudin (salame sanguinaccio con patate), il burro.

Se Champoluc è comunque il centro più mondano della valle, ricordiamo a breve distanza Saint Vincent con il suo Casino (raggiungibile anche dalle strade del Colle Tsécore e Colle di Joux) e le Terme. A Bard troviamo l'omonimo forte (sorto nel  1830 sulle rovine dell'antico castello che aveva fatto segnare il passo a Napoleone nel corso della seconda campagna d'Italia e da questi fatto demolire), recentemente restaurato, ospita il Museo delle Alpi ed altre esposizioni temporanee. Vanno inoltre ricordati il Museo Archeologico Regionale con sede ad Aosta, p.zza Roncas, ed il Museo di Scienze Naturali nel Castello di Saint Pierre a Saint Pierre. Aosta stessa, antica città romana è sede di un gran numero di esposizioni e manifestazioni culturali di vario tipo.

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R.T.A. "Les Clochettes"  via C. Bionaz n° 167 - 11020 Challand Saint Anselme (AO)
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